“La passione è intransigente, la verità è una.”

E tanto è stata intransigente la passione di Arianna che l’ha portata a scegliere di vivere in un paese di undici abitanti.

Appuntamento su skype, nello schermo oltre alla sua bella faccia intravedo dietro di lei mestoli e brocche appese, siamo in cucina. Sono le nove del mattino, Arianna gioca con i lunghi capelli mentre mi racconta la sua storia, io bevo caffè. Arianna Porcelli Safonov romana con influenze di sangue russo, risiede in un paesino dell’Oltrepò Pavese. (Dove? digito veloce sulla tastiera, Wikipedia risponde: “L’Oltrepò Pavese è un’area della provincia di Pavia con superficie pari a circa 1 097 km² ed una popolazione di 146 579 abitanti.”)  Intanto lei continua e scopro che prima dell’Oltrepò ha passato quattro anni a Madrid, a condurre un programma tv live, una diretta 24 ore su 24, di scommesse. Sgrano gli occhi; so quanto è faticoso ricominciare da capo, così tanto da capo, e l’ammiro.

“Era un lavoro veramente inutile, tanto che dopo 4000 ore di diretta, ho mollato tutto: casa e lavoro; comprato un fuoristrada; caricato gatti, vestiti, e affittato un fienile nell’Oltrepò Pavese. Costava poco e avevo voglia di campagna. Prima non sapevo neanche dove fosse l’Oltrepò. Vabbè, più o meno lo immaginavo.”

Arrivata nell’Oltrepò Arianna ha provato a tirare fuori i sui contatti dall’agenda e proporsi come presentatrice ma “Nessuno mi ha mai risposto. Nemmeno No, grazie! Tanto che man mano che passava il tempo, la situazione si faceva nerissima, e così ho trovavo la mia strada. Non dico sia stato facile, anzi è stato un periodo difficile, ma a quel punto mi sono dedicata alla mia vera passione: scrivere monologhi comici. Adesso quello è il mio mestiere: scrivo e racconto quello che vedo da quassù. Perché da qui il mondo ha un’altra prospettiva, molto più sensata e io sono finalmente libera.”

Le risate di Arianna, sono quelle tristo-comiche, che senza accorgersene fanno cambiare le cose.

“Ridere fa bene, serve a rendersi conto delle assurdità che ci circondano: apericene, prodotti biologici costosissimi, affitti spropositati per vivere in città, smartphone, like, condivisioni, followers. C’è chi ucciderebbe per un like su facebook.”

Annoda e scioglie i lunghissimi capelli scuri mentre si definisce una suora laica della risata, e la mia stima monta.

“Far ridere è la mia missione, nel mondo in cui viviamo manca della contabilità dei sogni e delle passioni. Io faccio ridere con l’intento di ridare il giusto obiettivo ai bisogni sociali, che non sono solo quelli dei disperati ma quelli di tutte le persone. La mia è una risata che ti fa dire “Che vita di merda!”

Che però ti manda a casa con la mezza intenzione che forse da domani farai qualcosa di diverso.

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