Dall’archivio di Appassionate, il ritratto di Rossella Muroni, allora appena eletta prima presidente donna di Legambiente oggi parlamentare.

“L’ambientalismo non è affatto una questione ideologica, anzi ti vincola molto alla realtà. Cosa c’è di più concreto che parlare di acqua, ambiente, sole e del mondo in cui abitiamo? Sbaglia chi fa intendere che siano argomenti leggeri o secondari. L’ecologia è il passato, il presente e il futuro.” Inizia così il mio incontro con Rossella Muroni, neo presidente nazionale di Legambiente.

Mentre mi accompagna nella sua stanza, risponde ad un comunicato che le passa il suo ufficio stampa, e accetta di fare un’intervista radiofonica nei prossimi cinque minuti. Eletta da appena quattro mesi, è la prima donna nella storia dell’associazione, e si sente forte l’energia di chi sa che dovrà fare un gran lavoro.

La sede di Legambiente costeggia Villa Ada, uno degli immensi parchi romani.  Solo una rete leggera separa i due mondi, da una parte l’immensa proprietà un tempo dei Savoia, dell’altra un triangolo di terra su cui stanno un po’ stretti tre edifici di un solo piano, dall’aria modesta e disadorna. Ancora oggi saltano agli occhi e al cuore le disparità.

“Voglio trasformare l’ambientalismo in un movimento popolare, che parta dalla realtà di tutti i giorni per cambiare le cose. L’ecologia non è più un’attività da fare a latere di altre, è il panorama del nuovo mondo, contiene il futuro del lavoro, del rapporto tra i sessi, del rapporto con la terra e con le sue risorse. L’ambientalismo è un radicato istinto personale, che stiamo lavorando per trasformare in movimento collettivo.”

Rossella ha la mia età, magra, alta, capelli cortissimi e occhi sorridenti e attenti.  Emana carisma, si percepisce rispetto da come le persone la salutano in corridoio, è ancora una di loro ma è chiaro che ora, è lei che decide. E’ molto interessata al modo in cui cerco di indagare il suo punto di vista, la stimola il confronto con chi mostra sincera attenzione per le sue idee. Tanto che quando le chiedo in che modo lei farà la differenza, mi risponde senza pensarci un attimo.

“Penso ad un’ecologia delle relazione, perché credo che la cura dei rapporti umani sia altrettanto urgente quanto la cura dall’ambiente. Come ci comportiamo con gli altri ha ricadute dirette su di noi ma pure sul contesto che abitiamo. Le relazioni con l’ambiente perciò sono speculari a quelle che abbiamo con le persone. Attenzione, cura, ascolto, devono diventare le priorità umane e ambientali.

Rossella laureata in sociologia, lavora in Legambiente dal 1996. “Sono molto grata per il ruolo che mi è stato affidato, ma è stata una lenta conquista. Sono cresciuta qua dentro, sono entrata per fare fotocopie e ho fatto tutte le tappe della carriera, mi è stato permesso di imparare dai miei errori. Sono mamma, ma sono anche profondamente appassionata del mio lavoro, è qui che io esprimo il massimo delle mie capacità. Credo che l’ecologia sia un argomento molto femminile, materno addirittura. La madre per sua natura tende alla verifica dell’ambiente in cui vivono i figli, in tutti i sensi: sicurezza, pulizia, frequentazioni, cibi, lo stesso approccio è quello che dobbiamo sviluppare a riguardo del mondo in cui abitiamo. Non è la retorica della paura che deve muoverci, ma l’esperienza che se investiamo nell’ambiente questo ci risponde con la stessa grazia e generosità. Così come ci rispondono le persone che curiamo con amore.”

Mi piace, scrivo veloce sul mio taccuino “ecologia delle relazioni”, giusto in tempo, bussano alla porta e l’avvertono che è il momento dell’intervista radio. Mi propone di restare, io invece ne approfitto per fare un giro. Percorrendo il corridoio intravedo un paio di stanze con persone che lavorano dietro vecchi computer, nello slargo davanti all’entrata una fotocopiatrice, tanti manifesti appesi, copie della rivista Nuova Ecologia, e un grande contenitore di vetro per la raccolta di donazioni, con soli pochi spiccioli sul fondo. Tutto intorno a me parla di militanza e di lotta, mentre le parole di Rossella un attimo fa prospettavano un mondo equilibrato, in cui nessuno si difende ma tutti si prendono cura dello spazio circostante, umano e naturale. Una trasformazione importante, molto bella e sensata.

Finito l’intervento in radio, mi raggiunge all’entrata, parliamo di comportamenti virtuosi, come il fare una spesa attenta ed ecologica che ha ricadute importanti sui portafogli, mi parla delle campagne fatte per la diffusione dei sacchetti ecologici, mi parla del movimento delle bici che tanto hanno creduto nella loro visione che oggi, nell’ultima finanziaria hanno ottenuto stanziamenti pari a 10 milioni di euro per la costruzione di autostrade ciclabili.

Poi prendiamo il taxi insieme e finiamo intasate nel traffico romano, ma Rossella continua a raccontarmi di belle realtà che esistono e che devono essere messe a sistema. “Io non ho la pretesa di creare chissà quante cose originali, ma sicuramente ho l’ambizione di collaborare con le tante realtà bellissime che già esistono, per dare loro visibilità ed una eco nazionale. Ma un’idea veramente ambiziosa ce l’ho: convincere la Procter&Gamble a introdurre imballaggi riciclabili in tutte le loro consegne. Ti rendi conto cosa significherebbe?” Penso che sarebbe una vera rivoluzione,  quasi tutti i prodotti che troviamo al supermercato sono distribuiti da quella multinazionale; convincerli a questa trasformazione sarebbe conveniente per tutti noi, e loro avrebbero un ritorno d’immagine impressionante. Spero che ci riesca.

Ci salutiamo veloci, il taxi parcheggia in doppia fila davanti al Colosseo, non c’è tempo per baci o abbracci. Scendo al volo ma poco dopo ricevo un suo messaggio, “Molto bello incontrarti. Vediamoci presto.” Rispondo subito, “Con piacere Rossella, a prestissimo!” Anche io la penso come lei, le relazioni parlano di noi,  e quelle belle vanno coltivate e fatte crescere.

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