Si chiamava Alice Guy-Blaché era nata nel 1873, a Saint Mandè, Parigi. Appena diplomata, giovanissima viene assunta come segretaria di Léon Gaumont, ingegnere e patron della prima società di produzione cinematografica. Ma allora il cinema non esisteva, a la Gaumont impegnava tutti i suoi inventori nella produzione di apparecchi fotografici. Il giorno in cui i fratelli Lumiere invitarono il capo della Gaumont alla proiezione de “La sortie de l’usine” c’era anche lei. Era il dicembre del 1895.
L’interesse di tutti fino a quel punto era solo meccanico, e per i famosi fratelli Lumiere l’obiettivo di quella esibizione era dimostrare che la loro invenzione sapeva riprodurre il movimento, ma Alice si disse che si poteva fare di meglio “Perché non raccontare una storia?”. Lei aveva 22 anni, le donne non avevano ancora diritto al voto e aveva appena inventato il cinema.
Rientrati in ufficio propose timidamente al suo capo di scrivere delle scenette da far interpretare ai suoi amici, lui senza molto interesse per la proposta acconsentì, a patto che la sua corrispondenza non rimanesse indietro. “Non mi avrebbe mai permesso di farlo se avesse appena intuito cosa sarebbe significato” ha detto Alice in un documentario che la ritrae a 98 anni.
Nei giorni successi Alice lavorò alla scrittura della prima storia per il cinematografo e nel 1896 il primo film della storia del mondo vide la luce, era “La feè de choux”. Ne seguirono molti altri, con i quali si andò ben oltre le storielle con cui aveva iniziato. Fu lei a definire i generi: comico, drammatico, avventuriero, storico, religioso e tutti gli altri. Fu anche lei che tra il 1902 e il 1906 immaginò e applicò la sincronizzazione del suono con le immagini, trent’anni prima dell’invenzione del sonoro. E ancora lei che inventò le riprese in esterni con “La madame a des envies” (La signora ha le voglie).
Le voglie delle donne non erano a quanto pare solo quelle di fare bambini. Anzi. Alice sceneggiatrice, realizzatrice, produttrice, nei primi dieci anni di attività produsse e realizzo più di cento film e con lei la Gaumont passò da una produzione del 15% di fiction ad una del 89%.
Da tutti ormai conosciuta come Mademoiselle Alice a 33 anni si sposa e parte con il marito a rappresentare Gaumont a New York. Dopo il primo bambino e alcuni mesi di vita da mamma e casalinga non resiste e negli Stati Uniti fonda la sua società di produzione la Solax, il successo è totale. Con uno stipendio mensile di 25 mila dollari è la donna meglio pagata degli Stati Uniti. Sarà allora che farà costruire il suo studio cinematografico, tra i più importanti del paese. E’ con lei che lì nasce la figura della vedette, che forma personalmente (uomini e donne) e che spinge e motiva allo stile “Be natural”: spontaneo, audace, intrepide. Realizza i primi western!
Nel 1919 il marito l’abbandona per una giovane attrice, e nel 1921 è costretta a vendere lo studio in America. Torna in Francia sola, con due bambini. Prova a riprendere in mano il suo mestiere di cineasta ma senza più successo.
Muore nel 1968 a Parigi, a 98 anni nel totale anonimato.
“Era una regista di una grande sensibilità con uno sguardo incredibilmente poetico. Ha scritto, diretto e prodotto più di 1000 film. Eppure è stata dimentica dall’industria che lei stessa aveva contribuito ad inventare.” Martin Scorsese
Alison Mc Mahan una donna, regista, si è messa sulle sue tracce e ne ha fatto un documentario, Robert Redford lo produrrà, la voce di Jodie Foster racconterà la sua storia.
Quante donne si nascondono nelle pieghe della storia che ha portato il mondo ad essere come noi lo conosciamo oggi?

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