Che storia vuoi raccontare al mondo? Cosa vuoi che il mondo sappia di te? Sono le domande che mi sono fatta alcuni anni fa e che d’allora hanno cambiato la mia vita.
Ho cambiato lavoro perché non ero felice, per quanto il lavoro in sé mi piacesse. La verità è che non ero felice della mia vita in generale. Ma in che direzione andare? dove stava di sicuro la felicità? Soffrivo di solitudine, pur avendo amici e fidanzati, c’era una separazione tra chi ero veramente e la vita che facevo di tutti i giorni. Ho deciso di partire da là.
Rimanere senza lavoro nell’Italia post crisi (2010) è stata durissima. Per lungo tempo ho avuto paura, immobile davanti ad un bivio: piacere o dovere? Mi stavo giocando tutto e non potevo permettermi di farlo a metà: ho scelto il piacere di essere me stessa. Sapevo già che rinunciare a me per piacere agli altri, per essere accettata, per essere assunta non mi avrebbe portato da nessuna parte. Certo dovevo essere responsabile, ma sapevo che non sarebbe stato il dovere a motivarmi, dovevo trovare qualcosa di più duraturo, qualcosa a cui sarei stata veramente fedele. Intanto il tempo passava, e una voce severa continuava a ripetermi Sei una buona a nulla, fino al giorno in cui me lo sono chiesto veramente Cosa sono buona a fare io? Cosa mi piace? A cosa non rinuncerei per niente al mondo?
Per rispondere a queste domande ho compilato liste. La sera prima di andare a dormire scrivevo su un foglio tutto quello che sapevo fare, quello che mi piaceva, creando il patchwork di una vita perfetta: fidanzato, casa, lavoro, vacanze. Al risveglio era tutto da fare, e non sapevo come. Cominciai a cancellare, riga dopo riga, ciò cui avrei potuto rinunciare, volevo arrivare all’essenza: a cosa non potevo rinunciare pur di essere me stessa? Fino al giorno in cui mi sono trovata a dover scegliere tra un fidanzato immaginario e perfetto, e il mio lavoro di scrittrice. Mentre cancellavo il mio fidanzato ho temuto di condannarmi ad una vita senza amore, eppure mi era chiaro che nessuno mi avrebbe mai riconosciuta, nemmeno l’amore della mia vita se io per prima non avessi scelto me stessa.
Era lì la radice della mia solitudine.
Da quel giorno ho scritto, fiction, reportage, articoli. Ero ancora sola ma cominciavo a sentire la soddisfazione di svegliarmi tutte le mattine per fare quello che mi piaceva. Inseguivo i miei bisogni tenendo per mano il mio piacere. Sentivo crescere la responsabilità per me stessa, insieme alla convinzione che tanti altri avevano bisogno di conoscere quella storia. A quel punto ho deciso: avrei scritto un libro raccontando di me e delle donne che avevano investito su una loro idea, creando un lavoro e un’impresa. L’ho prodotto con un crowdfunding e l’ho chiamato Appassionate. Il mio piacere diventava responsabilità, metodo, ambizione. L’anno dopo il libro è diventato un sito, che a sua volta è diventato una serie di seminari, che a loro volta sono diventati un secondo libro, dal titolo inequivocabile “Quello che ti piace fare è ciò che sai fare meglio”.
Il piacere è la chiave perché contiene gli indizi della tua vera essenza. Ascoltalo, smetterai di cercare e inizierai a costruire, smetterai di correre e inizierai a fiorire. Tu preoccupati solo di diventare chi sei destinato ad essere, poi il mondo si muoverà intorno.
Gli altri, addirittura le proposte di lavoro, arriveranno da te, semplicemente perché finalmente ti vedranno. Non sto dicendo che non avrai più problemi, che non sarai costretta a sacrifici e compromessi, che non sentirai la frustrazione della paura, e il rischio del fallimento. Non si annullerà nessuna di queste difficoltà, ciò che si annulla è il rischio di non essere conosciuta per la tua vera essenza.
Credo che il fondamento della felicità nel lavoro, sia in questo, nel riconoscimento. Io non sono felice tutti i giorni, ma tutti i giorni so chi sono, anche quando sono brutta, pigra e cattiva. Incarnare quello che mi piace fare mi ha posizionato nel mondo, mi ha dato un luogo e un senso, e una storia da raccontare, dissipando finalmente la solitudine.
E tu amica mia, che storia vuoi raccontare?
Scrivere questi post mi costa impegno e tante ore di lavoro, se vuoi sostenere Appassionate, puoi trovare il libro da regalare a te o ad un tuo amico. Se vuoi essere informato sulle nuove interviste puoi iscriverti alla newsletter, oppure leggere i miei post quotidiani sulla pagina facebook. Diffondi la Passione con me.
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