Alcuni giorni fa mi è capitata questa infografica, e sono rimasta con gli occhi sgranati. Dati alla mano in tutte le riviste femminili, il 50% degli articoli è dedicato al sostegno della consapevole e 50% a come curare il proprio corpo per diventare più bella.
Certo, mi era venuto il dubbio che gli argomenti delle riviste al femminile fossero un po’ sempre gli stessi ma non avrei mai immaginato la percentuale fosse così gravemente ripartita. Che sia l’uno o l’altro argomento, solo due possibilità. Non è tanto che ipocritamente con una mano ti danno informazioni per accrescere la tua indipendenza, con l’altra ti fanno sentire inadeguata e da correggere con diete, massaggi, maquillage. Ma la cosa che veramente mi ha stancato e che mi è ha fatto risuonare dentro tanta noia, è la ristrettezza delle possibilità.
Solo due vie, due direzioni, due estremi.
Proprio come un binario che non può esistere senza il gemello, che non si può piegare se l’altro pezzo di ferro non si piega con lui. Proprio come il bianco e il nero, la donna è buona o cattiva, zitella o sposata, casta o puttana, casalinga o lavoratrice, bella o brutta, madre o infertile. L’uno non esiste senza l’altro e entrambi riducono la donna solo ad una dimensione. Un limite binario che non può aprirsi a comprendere altre possibilità o soluzioni.
La verità è che se quel binario si allargasse, si aprisse verso l’infinito scopriremmo tutte che tra il bianco e il nero ci sono una infinità di sfaccettature dell’essere donna. Che tra casta e puttana ci sono tutte le possibili esperienze, errori e follie che ci serve di fare per imparare il piacere, il corpo e l’amore. Scopriremmo che tra felicità e infelicità c’è il coraggio della sfida, la responsabilità dell’errore e la soddisfazione del successo, e scopriremmo che tra essere zitella e diventare madre ci sono tantissimi modi di amare, prendersi cura, sostenere, e far crescere. Scopriremmo insomma che il limite si valica con il nostro andare e non con il pensare, e che nostra esperienza è sempre meravigliosamente diversa da quella di un’altra. Così si diventa donne uniche.
Ieri leggevo di un nuovo giornale per ragazzine, Kazoo, finanziato con un crowdfunding, proprio come il libro di Appassionate, che una mamma, giornalista ha creato per dar seguito ad una richiesta di sua figlia, 5 anni, che le chiedeva una rivista che non mostrasse solo bambole e vestiti rosa.
Eccolo il binario che si apre. Eccole le possibilità che finalmente si mostrano. A tutte le donne che da anni si cimentano a restare in equilibrio camminando sul binario, ricordo che il vero talento di una equilibrista è cadere senza farsi male.
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