L’asse portante delle interviste raccontate su questo blog e nei miei libri, cara lettrice lo sai già, è l’idea espressa nella frase “Quello che mi piace fare è ciò che so fare meglio” storie di donne che seguendo con coraggio la propria passione sono riuscite a inventare un mestiere. Fino ad oggi mi è sembrata un’idea potente, lapalissiana, poi ho incontrato Peri, all’anagrafe Elisa Perillo, ed ho scoperto l’eccezione che conferma la mia regola.

Peri è una food blogger, che con il talento di una professionista è riuscita a trasformare quello che non le piace fare nel suo mestiere.

“Sono un’esperta di social media marketing, e fino a pochi anni fa lavoravo per una grande azienda, un lavoro che mi obbligava a dare risultati sempre maggiori, a cui non corrispondeva però un livello altrettanto alto di soddisfazioni personali. La cosa che più mi frustrava era non poter essere completamente me stessa. La mia leggerezza, la mia simpatia, la mia spontaneità non erano funzionali al mio lavoro, quindi io li nascondevo, e così avevo la sensazione che nessuno mi conoscesse.”

Molte persone al lavoro cadono nella stessa trappola, spesso inevitabile, di proporsi ai colleghi o ai capi con una maschera di serietà ed efficienza, che impedisce ad altri importanti aspetti del carattere di mostrarsi, una maschera che ci separa dagli altri. Una maschera che paradossalmente impedisce ai nostri veri talenti di esprimersi e di dare il meglio.  Con questo non voglio dire che per lavorare bene dobbiamo essere sempre speciali, anzi, è proprio essere noi stesse il nostro più prezioso talento. Anche Elisa ha pensato le stesse cose. 

“Ad un certo punto ero veramente stanca, mi sembrava inutile tutto quello che facevo e ho deciso di provare a lavorare da sola, come libera professionista. Tra l’altro dopo anni nel settore conoscevo bene che dietro i grandi successi virali, c’è spesso la fuffa, il niente. Per molti si tratta esclusivamente di numeri, di acquistare letteralmente numeri e vendere quelli ai possibili clienti/sponsor. Io sapevo di valere di più di numeri acquistati, così mi sono detta, se chiunque può vendere qualsiasi cosa, spesso senza alcuna reale esperienza, cosa posso vendere io per raccontare me stessa senza snaturarmi?”

I ricci di Elisa invadono lo schermo, magra, veloce, con dei grandi occhiali neri, si vede che è una donna intelligente e gentile. “Ero diventata mamma da poco e cimentarmi con lo svezzamento mi ha obbligato a confrontarmi con il mio grande limite: non so cucinare. Eppure dovevo, e volevo farlo bene perché io amo il mio bambino, ma resta che sono una professionista della comunicazione, così dopo averci pensato un po’ ho deciso, avrei investito anche io su una NON competenza, ma diversamente dagli altri io l’avrei dichiarato. Sarebbe stato quello il mio punto di forza, la sincerità.”

Periandthekitchen è il videoblog in cui una mamma non abile ai fornelli, propone ogni settimana una nuova ricetta, inventata con ingredienti semplici ma combinati in maniera golosa e salutare, e testati in diretta da Matte.

“Gli ingredienti del mio lavoro oggi sono: facilità, sincerità, verità. Io ci metto la faccia, mi permetto di sbagliare in onda, e mio figlio che assaggia è la garanzia che sia buona davvero. I bambini non mentono.”

Il progetto si è subito evoluto spontaneamente, con il passaparola, senza acquistare followers o like, tanto che oggi c’è pure una nutrizionista che collabora con Peri, per dare semplici informazioni sui valori nutrizionali degli ingredienti e di come combinare i cibi.

“Mi scrivono tante donne, mamme disperate come me, e pure psicologhe o dottoresse, che condividono l’approccio e la necessità di un’informazione più comprensibile, sia a livello di ricette che di prestazioni: la mamma insomma è sempre un essere umano. Comincio ad essere felice, continuo a non amare il cucinare, ma amo il come lo faccio e il perché, e questo è fondamentale per aver stima di sé e vivere nel piacere.

Il progetto di Elisa avanza a passi lenti e cadenzati, bisogna credere in se stesse e sapere che le cose per trasformarsi hanno bisogno di un tempo sano. Tutto quello che vedete sbocciare all’improvviso, sappiatelo non è vero.

“Prima pubblicavo solo su facebook, volevo testare, vedere come erano recepiti i video, poi ho creato io stessa un sito. Con il passaparola, due anni dopo è arrivata la richiesta di pubblicare un libro delle mie ricette, e dal 2018 ho iniziato a proporre dei corsi di cucina per bambini e genitori. Il mio obiettivo per il 2018 è rendere il mio progetto una vera e propria attività lavorativa; non bisogna dimenticare che l’obiettivo è quello di tornare ad essere economicamente autonoma, tanto da poter investire in collaborazioni. Per ora faccio tutto io e seguire i contatti con i clienti e continuare a creare vide e ricette è molto difficile. Mi servirebbe una mano!

Elisa mi piace, è genuina e allo stesso tempo preparatissima sulla materia. Mi chiedo spesso che mondo sarebbe se tutte le meravigliose teste che fanno lavori inutili o addirittura nocivi, decidessero una alla volta di fare quello che gli piace o non, ma con amore e piacere, credo che potrebbero inventare un mondo nuovo.

Intanto io saluto la Peri, e ci lasciamo con il suo messaggio più importante: il contenuto ci salverà. E io ci credo, tanto che con tutto l’amore per la vita e per il mondo continuo a cercare storie che vale la pena di raccontare e che ispirino tutte noi nei nostri giorni. Noi siamo importanti, e noi siamo il contenuto più prezioso.

Realizzare queste interviste mi costa impegno e tante ore di lavoro, se vuoi sostenere Appassionate, puoi trovare il libro da regalare a te o ad un tuo amico. Se vuoi essere informato sulle nuove interviste puoi iscriverti alla newsletter, oppure leggere i miei post quotidiani sulla pagina facebook. Diffondi la passione con me.